Il Burkina Faso è uno dei Paesi più poveri al mondo: metà della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno.
I cambiamenti climatici e lo sfruttamento non sostenibile delle terre sono alla base della grave scarsità di risorse alimentari. La situazione è ancora più allarmante nelle zone rurali, dove siccità e desertificazione impediscono alle persone di soddisfare i bisogni di base, come preparare e consumare i propri pasti o bere acqua potabile.
Qui, la legna è l’unica fonte di energia domestica, ma più della metà è sprecata a causa dell’uso di metodi di cottura inefficienti.
Queste condizioni estreme impediscono alle già fragili colture di fornire i mezzi di sussistenza a migliaia di famiglie e la penuria di cibo, letale per i bambini di 0-5 anni, è una delle principali cause di emigrazione.
Al fine di ridurre l’abbattimento indiscriminato e abusivo di alberi, formiamo i Comitati di Sviluppo dei 7 villaggi sul taglio selettivo della legna, affinché trasmettano le migliori pratiche a tutti gli abitanti dei rispettivi villaggi, e li dotiamo di un sistema di allerta precoce, per contrastare i furti di tale risorsa; supportiamo le donne che già le conoscono, nella diffusione delle tecniche di costruzione e manutenzione dei bracieri migliorati, da utilizzare al posto dei fuochi a fiamma libera, affinché tutte le famiglie preparino i pasti quotidiani con un minor quantitativo di legname.
Per aumentare la copertura vegetale, formiamo 10 donne in produzione vivaistica e le accompagnamo nell’allestire un vivaio forestale, l’unico nella zona, dotato di un pozzo alimentato da energia rinnovabile, per piantare all’interno della foresta e dei villaggi oltre 10.000 alberi di specie autoctone, rare o già estinte nell’area.
Creiamo dei comitati di gestione delle aree verdi, incaricati della cura e della manutenzione delle piante nei quartieri di ciascun villaggio.
Per monitorare i risultati raggiunti, quantifichiamo l’utilizzo della legna e la presenza di alberi nei 7 villaggi e nella foresta di Goada, prima e dopo la fine del progetto.
Rafforziamo le competenze agro-forestali degli agricoltori per aumentare e diversificare le loro produzioni agricole.
A tal scopo, sosteniamo 40 famiglie nell’organizzazione e nella gestione di un consorzio agricolo ed le equipaggiao per recuperare terre aride e degradate da mettere a coltura.
Formiamo 10 donne in agricoltura biologica, affinché allestiscano un orto comunitario che assicuri la presenza di verdure, oggi pressoché assenti nella dieta degli abitanti; piantiamo 1.000 alberi da frutto nella foresta e nei quartieri dei 7 villaggi.
Per monitorare i risultati raggiunti, mappiamo l’uso dei terreni agricoli e le loro produzioni, prima e dopo il progetto.
Con l’intento di incrementare le conoscenze e gli scambi di cooperazione internazionale e decentrata, organizziamo video-conferenze, webinar e tavole rotonde nei 2 Paesi, per informare enti pubblici e privati, profit e non-profit, e per sensibilizzare gli abitanti. Il fine è ottenere la massima adesione a Goada 2030, un partenariato internazionale per la salvaguardia dell’omonima foresta.
Per assicurare la più ampia trasparenza e la massima partecipazione di tutti gli attori di progetto, allestiamo un sito web bilingue con integrato FirstLife, social network civico geo-riferito che permette di restituire su mappa i risultati di progetto.
SETTORE
LUOGO
7 villaggi rurali del Comune di Kongoussi (BF)
DATA
2020-2023
BENEFICIARI
PARTNER TECNICI
PARTNER FINANZIARI
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